Riflessioni sulla pittura e sul disegno

16/08/2023
alegi

Riflessioni sulla pittura e sul disegno

Nella mia pratica artistica disegno e pittura rivestono due ruoli e due significati differenti che a volte si integrano e si completano, altre volte si risolvono in modo autonomo.
E’ bene sottolineare che dal punto di vista formale il mio intento non è mai stato una trascrizione verosimile del reale, ma sempre una riscrittura di esso e del suo incontro con il mio paesaggio interiore. Il disegno diventa una forma di decodifica della realtà esterna e rappresenta un primo momento di riflessione, di codifica del mio pensiero, affiancato spesso dalla scrittura.
I disegni assumono molto spesso la valenza intima di una pagina di diario, come anche il loro formato risulta sempre alquanto ridotto.
Fare pittura rappresenta, per me, una pratica differente dal disegno, anche se nei vari cicli a cui ho lavorato il soggetto è simile o si ripete o subisce minime variazioni. Corrisponde a una necessità di confrontarsi con un formato maggiore, a un’immersione nella materia pittorica, che negli anni si è andata via via alleggerendo, a una tensione risolta nella ricerca di accostamenti e di equilibri di colore.
Dal punto di vista dei materiali e dei media utilizzati nella mia ricerca è presente una costante sperimentazione tecnica, che non è mai fine a se stessa ma è sempre subordinata e legata al contenuto dell’opera. Molto spesso è la resa formale e la scelta di un materiale specifico a determinarne il senso compiuto.
Vi è così l’utilizzo dei supporti e delle tecniche più tradizionali come la tela, la carta, l’olio, i pigmenti, fino a giungere a supporti più sperimentali come il tessuto di vetro montato su tavola e lavorato con la resina bicomponente.
Negli ultimi anni vi è anche l’utilizzo della tecnologia digitale seppur utilizzata in ‘assenza’, ossia in modo non immediatamente visibile: il disegno diventa vettoriale (cioè realizzato con un software) nelle Babies, che si traducono in oggetti-prodotti finiti e tangibili, con un’apertura verso la ricerca più attenta del design.
Nelle ultime opere il ricordo dei bagni visitati durante i viaggi è veicolato dallo scatto digitale con inquadrature immediate che restituiscono lo spazio, di frequente claustrofobico, dei servizi pubblici e lo trasformano in un luogo di sosta dell’attenzione e del pensiero (Restrooms’ collection).
AG 2006